Il documento dell’Oms sull’educazione sessuale e gli articoli della riforma sulla scuola appena approvata recitano che: “il piano triennale dell’offerta formativa assicura l’attuazione dei principi di pari opportunità promuovendo nelle scuole di ogni ordine e grado l’educazione alla parità tra i sessi, la prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni” .Nelle scuole si intende promuovere l'educazione sessuale, che permetta ai bambini di conoscere se stessi e gli altri, dal momento che ci sono stati vari mutamenti nei decenni passati quali globalizzazione, nuove migrazioni, boom dei nuovi media, diffusione di Hiv e Aids, incremento di abusi sessuali su bambini e adolescenti, ecc. che “richiedono strategie efficaci che mettano i giovani in grado di gestire la propria sessualità in modo sicuro e appagante”.
L'educazione sessuale si associa all'educazione socio-affettiva ed emotiva, che ha come finalità principale quella della consapevolezza, della tolleranza e del rispetto della diversità.
Tra le diversità di cui si è sempre discusso molto, ma ancor di più recentemente in vista dell'approvazione della famosa legge sulle unioni civili, c'è appunto quella legata all'orientamento sessuale e all'identità di genere.
In merito a questo argomento proverò a descrivere in maniera sintetica e attingendo a fonti scientifiche termini e concetti che vengono facilmente confusi nell'opinione pubblica.
-L'identità di genere è il senso di appartenenza profonda ad un sesso più che all'altro, a livello consapevole e inconsapevole, ed è associata al sesso biologico. Essa contiene comunque una miscela di mascolinità e femminilità. Tali caratteristiche sono determinate da diversi fattori biologici, psicologici, sociali e culturali. La definizione di mascolinità e femminilità è personale, ciascuno elabora dentro di sé delle convinzioni su ciò che si intende per femminile e per maschile, anche in base ad influssi familiari e culturali ricevuti. In circostanze normali, gli ormoni sessuali cui il feto è esposto e l'anatomia e la fisiologia dei genitali esterni sono la base su cui poi si effettua l'attribuzione sessuale, ma anche influssi sociali e psicologici danno il loro contributo. Ad esempio i genitori, sapendo il sesso del proprio figlio, si comporteranno con lui/lei in un determinato modo e invieranno messaggi (verbali e non verbali) su cosa vuol dire per la loro famiglia 'femminile' e 'maschile'. Il figlio ipotetico apprenderà da loro i diversi significati e si costruirà una consapevolezza sul proprio sé. La misura in cui i genitori risolvono i conflitti con le proprie famiglie di origine e fra di loro, può influire sulla natura delle prime risposte che essi danno al neonato e sulla capacità di prendersene cura. Il nucleo dell'identità di genere si costituisce anche a partire dal significato che il bambino attribuisce al proprio corpo. Dagli scambi con le persone che si prendono cura di lui, il bambino prova delle sensazioni corporee che gli consentiranno di formare un'immagine di sé corporea, la quale darà un grande contributo sulla costruzione dell'identità di genere. Secondo l'opinione prevalente, entro i 15-18 mesi il bambino esprime una certa consapevolezza di essere maschio o femmina e di essere dotato di genitali maschili e femminili, ma possiamo ritenere che il nucleo dell'identità di genere sia generalmente immodificabile dai 2-3 anni, età in cui la consapevolezza di sé è più chiara e i maschietti assumono caratteristiche maschili, mentre le femminucce femminili. Malgrado ciò, "il senso più ampio dell'identità di genere continua ad essere progressivamente elaborato nel corso di sviluppo". Identificazioni selettive** e disidentificazioni con ciascun genitore hanno un impatto evolutivo anche negli stadi di sviluppo successivi, dunque l'esito finale rappresenta una miscela di numerosi elementi provenienti nelle diverse fasi di crescita (Tyson, P., Tyson, R., Teorie psicoanalitiche dello sviluppo: una visione integrata. 1995).
-Orientamento per il sesso del partner: esprime la preferenza dell'individuo per il sesso dell'oggetto d'amore scelto (l'attrazione erotica può essere rivolta verso maschi, femmine o entrambi). Ha le sue origini nei rapporti con i genitori nelle epoche precoci della vita, anche se la scelta si stabilisce definitivamente o può diventare fonte di conflitto nell'adolescenza, quando viene raggiunta la maturità sessuale. Alcuni ricercatori sostengono l'esistenza di basi genetiche dell'orientamento omosessuale. "Orientamento sessuale e identità di genere sono concetti diversi e non necessariamente correlati" (Lingiardi, 2001).
In altre parole, per la bambina risulta più complicato lo stabilirsi dell'orientamento sessuale, per il maschietto è più complesso il processo di sviluppo dell'identità.
Nel 1973 il DSM, Manuale Diagnostico e Statistico dei disturbi mentali utilizzato in tutto il mondo, ha eliminato l'omosessualità dall'elenco dei disturbi mentali, riconducendola a una delle tante possibili manifestazioni della sessualità umana. La V ed ultima edizione del DSM include invece la “disforia di genere”, o anche detto "disturbo dell'identità di genere" (spesso abbreviato in DIG), di cui soffrirebbero quelle persone che hanno una forte e persistente identificazione nel sesso opposto a quello biologico. Il DSM 5 sottolinea come la non conformità di genere non sia un disturbo mentale in sé ma che il disturbo nascerebbe se c’è significativo disagio associato alla condizione.
A tal proposito vorrei sintetizzare anche il pensiero di una nota ed importante psicoanalista, Jessica Benjamin, secondo cui gli individui dovrebbero idealmente integrare ed esprimere gli aspetti maschili e femminili del sé senza che questo comporti una confusione riguardo alla propria identità di genere. La Benjamin sostiene anche che la realtà delle differenze sessuali non è binaria e non prevede una mutua esclusività (omosessualità o eterosessualità) come l'opinione pubblica tende a credere ma è molto più varia e dipende dalle molteplici identificazioni con gli oggetti d'amore avvenute nel corso dello sviluppo.
Da quanto scritto, pur essendo un'estrema sintesi di alcuni contributi riportati in letteratura, si evince la grande complessità della natura umana anche nel campo della sessualità. Per tale motivo stabilire che l'unica famiglia 'giusta' debba essere quella formata dall'unione di un uomo ed una donna ritengo sia un'eccessiva semplificazione, in quanto non terrebbe conto della realtà che siamo e che viviamo, che è sicuramente multicolor.
*complesso d'edipo: fase che va dai 3 ai 5 anni, in cui il bambino manifesta un desiderio amoroso nei confronti di un genitore -normalmente dell'altro sesso- mentre verso l'altro genitore esprime sentimenti ostili
http://www.treccani.it/enciclopedia/complesso-di-edipo_(Dizionario-di-Medicina)/
**per identificazione in questo caso s' intende l'assimilazione che il bambino opera di uno o più tratti caratteriali del genitore. Il bambino fa proprie alcune caratteristiche del genitore e così facendo costruisce la sua personalità. Nel tempo si disidentifica da alcuni tratti differenziandosi dai genitori.